INNOVAZIONE

Primi test di rifornimento per il treno a idrogeno che circolerà in Lombardia

Il primo treno a idrogeno italiano è arrivato lo scorso 23 gennaio a Rovato (Brescia) nel nuovo impianto di manutenzione e rifornimento per l’idrogeno. Il convoglio, che fa parte dei 14 acquistati da Fnm (Ferrovie Nord Milano) grazie ai finanziamenti di Regione Lombardia, anche tramite risorse Pnrr, è giunto nel bresciano dal circuito di prova di Salzgitter (Germania) del costruttore Alstom. Il treno è un tassello del più ampio progetto di Fnm volto a creare un distretto dell’idrogeno (hydrogen valley) in Lombardia, lungo la linea non elettrificata Brescia-Iseo-Edolo, dove sono attualmente in circolazione vecchi treni diesel. Il servizio sarà gestito da Trenord. Il progetto, interamente finanziato, prevede un investimento di 367 milioni di euro, così ripartito: 183 milioni relativi ai 14 treni; 184 milioni relativi alle infrastrutture (impianti di rifornimento per l’idrogeno, impianti di deposito e manutenzione dei treni, interventi sulle stazioni). (Sole 24 Ore)

In particolare, il sito di Rovato, realizzato da Ferrovienord (gruppo Fnm), è il primo impianto ferroviario pensato e progettato in maniera specifica per i treni a idrogeno. Nel sito sono presenti: cinque binari di sosta dei treni all’aperto; un impianto di manutenzione treni dotato di due binari al coperto; un impianto di rifornimento dei treni a idrogeno. Nelle tre settimane trascorse dall’arrivo del treno sono state effettuate, da parte del costruttore dell’impianto e fornitore dell’idrogeno Sapio, attività di collaudo dell’impianto stesso e test di rifornimento del treno. Conclusa questa prima fase di test, il treno svolgerà altre corse prova su circuito tedesco, prima di tornare in Val Camonica sulla linea non elettrificata Brescia-Iseo-Edolo per ulteriori prove, in vista dell’avvio del servizio commerciale, previsto entro il primo semestre del 2026.

I treni a idrogeno sono fabbricati negli stabilimenti Alstom in Italia, coinvolgendo i siti di: Savigliano (Cuneo) per lo sviluppo, la certificazione, la produzione e il collaudo; Vado Ligure (Savona) per l’allestimento della power car in cui è installata la parte tecnologicamente innovativa legata all’idrogeno; Sesto San Giovanni (Milano) per i componenti e Bologna per lo sviluppo del sistema di segnalamento.

Redazione

 

 

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