A Rimini, l’inizio del 2025 è segnato da un aumento dell’inflazione del 2,6% su base annua, con un incremento dello 0,8% rispetto a dicembre. L’aumento dei prezzi colpisce in particolare i beni essenziali, con rincari significativi nei settori alimentare (+3,1%), istruzione (+4,3%) e sanità (+2,1%). Anche le utenze e i carburanti registrano aumenti consistenti, aggravando il costo della vita per le famiglie, soprattutto quelle a basso reddito. Federconsumatori Rimini sollecita misure urgenti per contenere gli effetti dell’inflazione, tra cui il monitoraggio dei prezzi, la riduzione dell’IVA sui beni di prima necessità e il sostegno alla povertà energetica. Inoltre, prosegue l’attività dello sportello energia per aiutare i cittadini nella scelta di contratti più convenienti e promuovere l’efficienza energetica. (Ansa)
Secondo i dati in nostro possesso, se confermati, le famiglie riminesi hanno iniziato il 2025 con brutte sorprese nel paniere dei consumi. L’inflazione a Rimini si attesta nel mese di Gennaio 2025 su un + 2,6 % su base annua e con uno 0,8% in più rispetto al mese precedente. Si sta purtroppo consolidando nel paese e nel nostro territorio una crescita inflattiva preoccupante, territorio il nostro che rimane con un un indice dei prezzi al consumo più alto rispetto alla media nazionale.
Crescita che colpisce il reddito e le capacità di spesa delle famiglie riminesi, in particolare quelle più esposte dal punto di vista sociale. Una crescita costante preoccupante, in particolare segnaliamo una marcata crescita su base annua dei prezzi relativi dei prodotti alimentari che segna un + 3,1%, le spese per l’istruzione + 4,3%; i costi per i servizi sanitari e la salute + 2,1% ; servizi ricettivi e ristorazione + 3.8%.