La strategia, non troppo velata, di Donald Trump è quella di riuscire a trattare sui dazi con i singoli Paesi Ue in modo da metterli in una posizione di debolezza negoziale. Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione europea, ha però messo le cose in chiaro e fatto capire che sarà lei, quindi l’Europa unita, a trattare con la controparte americana. Questo è fondamentale per un continente che cerca di uscire da un lungo periodo di stagnazione o comunque di crescita bassa e per Stati che, come ad esempio la Germania, si trovano a dover affrontare sfide politiche interne decisive come le elezioni del prossimo 23 febbraio e a dover necessariamente cambiare il paradigma della propria economia. Per quasi un ventennio Berlino ha basato la sua competitività su energia a basso costo acquistata dalla Russia e attivi commerciali basati su partner di peso come la Cina. (Sky TG 24)
È una fotografia in chiaroscuro quella che emerge dagli ultimi dati macroeconomici pubblicati questa mattina e relativi all’attività economica di gennaio, a cui sono molto attenti gli operatori di mercato e anche la Bce che nelle sue scelte di politica monetaria tiene conto dell’andamento dell’inflazione, ma sempre più anche della tenuta dell’economia.