INNOVAZIONE

Ecco perché Musk ha lanciato lo slogan «Make Europe Great Again»

Elon Musk cerca sponde in Europa. Sabato 1 febbraio ha lanciato un’altra campagna di comunicazione sulla sua piattaforma X, e con toni vagamente marxiani: «Cittadini d’Europa, unitevi al movimento Mega, Make Europe Great Again». Un posto subito visualizzato da 79 milioni di follower. Viene naturale collegare la mossa del miliardario con l’inchiesta avviata dalla Commissione europea. Come ha spiegato giovedì 30 gennaio Henna Virkkunen, titolare della «Sovranità tecnologica», l’esecutivo di Bruxelles «ha adottato nuove misure per chiarire se i sistemi di raccomandazione di X siano conformi al Digital Services Act». (Corriere)

In altri termini la Commissione vuole capire se X stia manipolando gli algoritmi per orientare i contenuti veicolati dalla piattaforma, favorendo una parte politica. Virkkunnen ha chiesto ai dirigenti di X di consegnare entro il 15 febbraio 2025 la documentazione sulle eventuali modifiche in corso o quelle pianificate da qui alla fine dell’anno. Il timore è che il social di Musk possa inquinare le campagne elettorali nei Paesi europei. Un fenomeno, in realtà, già visibile in Germania. Musk si è schierato con l’AfD, il partito di estrema destra, per altro intervistando anche la leader Alice Weidel.

L’imprenditore sudafricano ha respinto le accuse di indebita interferenza, sostenendo di avere il diritto di esprimere le proprie opinioni. Ma i parametri di giudizio sono evidentemente diversi. Negli Stati Uniti Musk ha potuto trasformare l’ex Twitter in una clava mediatica per attaccare gli avversari di Donald Trump, pilotando la gerarchia dei messaggi proposti agli utenti e, soprattutto, azzerando ogni controllo sui contenuti. Nell’Unione Europea, però, resistono alcuni vincoli di garanzia per i frequentatori dei Social. E queste regole, fanno sapere da Bruxelles, valgono anche per X.

Come sempre, però, quando c’è di mezzo Musk, le questioni di principio si intrecciano con gli affari. L’imprenditore sta trattando su vari fronti con diversi partner europei. Giusto per fare un paio di esempi: in Italia è aperto il dossier sui satelliti Starlink. In Germania sta cercando di ampliare una fabbrica della Tesla, l’auto elettrica.

Bisognerà vedere se quelli che vengono considerati gli interlocutori naturali di Musk, a cominciare dalla premier Giorgia Meloni, saranno davvero disponibili a creare una rete anti Bruxelles con lo stesso Orban, la tedesca Weidel e altri estremisti, come il britannico neo fascista Tommy Robinson. L’iniziativa di Musk potrebbe ricordare il tentativo di costituire un’internazionale sovranista condotto negli anni del primo mandato trumpiano da Steve Bannon. Impresa fallita prima ancora di cominciare. Ma sarebbe un errore sottovalutare l’enorme potenziale di Musk: le campagne di X, gli eventuali finanziamenti a partiti e forze politiche, gli investimenti per attirare qualche governo dalla sua parte.

Redazione

 

 

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