Internazionale

Dalla difesa all’energia: ecco gli accordi con l’Arabia Saudita da 10 miliardi

Imprese italiane firmano prime intese in Arabia Saudita alle quali la premier Giorgia Meloni assegna un valore di «10 miliardi di dollari». Si tratta spesso di accordi quadro generali che dovrebbero procurare future commesse. (Sole 24 Ore)

Leonardo firma un memorandum che – si legge in una nota – favorirà la «collaborazione industriale» con gli arabi nei sistemi di «combattimento aereo e in ambito elicotteristico».

Il ministero degli Investimenti dell’Arabia Saudita (Misa), l’Autorità generale per l’industria militare (Gami) e Leonardo hanno annunciato la firma di un MoU con l’obiettivo di discutere, sviluppare e valutare una serie di investimenti e opportunità per espandere ulteriormente la collaborazione nei settori dell’aerospazio e della difesa.

Al di là degli accordi commerciali «sugli elicotteri e aerei da pattugliamento e trasporto» per Leonardo «è molto attraente l’idea di portare qui delle filiere di costruzione del settore aeronautico e poi, sulla base di questa collaborazione, che fa crescere qua una vera e propria cultura industriale, stringere delle collaborazioni industriali di lungo termine, non semplicemente commerciali». Lo ha spiegato Roberto Cingolani, l’ad della partecipata del settore della difesa.

Nell’ambito della missione del governo italiano in Arabia Saudita, Sace firma 5 operazioni e accordi per un valore complessivo di 6,6 miliardi di dollari, «con l’obiettivo di sostenere le esportazioni italiane in Arabia Saudita nonché i rapporti commerciali e di investimento tra i due Paesi». «Siamo orgogliosi e onorati di essere al fianco di player di primario standing in Arabia Saudita per facilitare le esportazioni italiane e lo sviluppo di relazioni commerciali e di investimento win-win tra i nostri due Paesi – ha dichiarato l’amministratrice delegata, Alessandra Ricci -. Crediamo che queste partnership apriranno un grande potenziale per la crescita delle esportazioni italiane in linea con gli obiettivi di Saudi Vision 2030».

Fincantieri ha reso di aver firmato una serie Memorandum of Understanding (MoU), a conferma dell’ interesse dell’azienda per la regione dopo la costituzione nel 2024 della società controllata Fincantieri Arabia for Naval Services. Si tratterebbe, secondo quanto si apprende, di intese in almeno due settori: cantieristica civile e sviluppo della cybersecurity nelle sue applicazioni navali. Uno dei gruppi con i quali sono stati siglati accordi, come ha reso noto lo stesso a.d. di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, è il Kaust, centro di ricerca e, di fatto, facoltà di ingegneria e tecnologia. Fincantieri intende promuovere innovazione, sostenibilità e sviluppo industriale attraverso una serie di collaborazioni con realtà saudite e partner internazionali.

Acwa Power, società quotata in Borsa in Arabia Saudita colosso della desalinizzazione dell’acqua e specializzata nel settore dell’idrogeno verde, ha firmato un memorandum d’intesa con Snam per esplorare la collaborazione e gli investimenti congiunti finalizzati alla creazione di una catena di fornitura di idrogeno verde in Europa. La partnership prevede l’esplorazione di potenziali collaborazioni e investimenti congiunti finalizzati alla creazione di una catena di approvvigionamento internazionale per una fornitura affidabile ed economica di idrogeno verde dall’Arabia Saudita all’Europa e la valutazione dello sviluppo di un terminale di importazione dell’ammoniaca in Italia per facilitare la consegna dell’idrogeno verde attraverso il SoutH2 Corridor, il corridoio lungo 3.300 km che raggiunge l’Europa centrale attraverso Italia, Austria e Germania.

Redazione

 

 

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