L’Europa continua a perdere terreno nella competizione globale. L’ultimo report OECD sul quadro macroeconomico Ue non lascia tranquilli, né per il presente né per il futuro. Servono una visione strategica e azioni politiche immediate, in linea con le sfide attuali. Gli obiettivi prioritari devono puntare sullo sviluppo produttivo, economico e sociale, fondato su innovazione e competitività. (Sole 24 Ore)
Se paragonato con Stati Uniti e Cina, lo scenario europeo appare desolante, sia per l’andamento del PIL, sia per la capacità strutturale di crescita. Restano enormi i divari in termini di produttività, innovazione, demografia e dipendenze strategiche.
Soprattutto ora, con la locomotiva economica tedesca entrata in crisi, altri Paesi, Italia inclusa, rischiano di essere trascinati nel baratro di una recessione ben più ampia.
Come invertire questo trend? Più facile a dirsi che a farsi, ma la direzione è chiara: riforme urgenti; investimenti massivi in R&S e innovazione, come evidenziato dai Rapporti Letta e Draghi; politiche industriali nuove e coraggiose, soprattutto per i settori maggiormente innovativi e competitivi, come l’industria farmaceutica.