FINANZA

FS cambia marcia, ecco come si viaggerà nei prossimi anni

Fs cambia marcia e con un maxi piano di investimenti da 100 miliardi tra i 2025 e il 2029 disegna le ferrovie del futuro. Nuove infrastrutture, nuovi treni, ampliamento dell’alta velocità, digitalizzazione e nuovi sistemi di comunicazione i punti principali del Piano. (Ansa)

Ad illustrarlo l’amministratore delegato e direttore generale del Gruppo Fs, Stefano Antonio Donnarumma, intervistato dal direttore dell’ANSA Luigi Contu.

Il Pnrr in Italia vede interessato il gruppo Fs per circa 25 miliardi di investimenti. Ci stiamo avvicinando ai 12 miliardi consuntivati, ne mancano 13 da qui alla metà del 2026, riteniamo che per la gran parte delle progettualità si possa arrivare in tempo entro il 2026″. Lo ha detto l’amministratore delegato del gruppo Fs, Stefano Donnarumma.

“Abbiamo tutti i cantieri aperti dei grandi lavori. Nel Prrr si fa un distinguo tra quelle che sono grandi opere e attività più distribuite sul territorio come ad esempio l’Ertms”, ha spiegato il manager, facendo presente che “il 90% sono investimenti sulla rete, i principali progetti riguardano tratti della Salerno-Reggio Calabria, la Napoli-Bari, il Terzo valico”. Su quest’ultimo progetto Donnarumma ha precisato che “il finanziamento Pnrr è solo una parte, vale 13 miliardi di 100 miliardi”. Quindi “la maggior parte del progetto viene fatto con altre fonti di finanziamento”.

“Su 100 miliardi di investimenti il 62% è destinato alla rete ferroviaria, quindi più di 60 miliardi nei prossimi 5 anni dedicati alla rete”, ha affermato l’amministratore delegato del gruppo Fs parlando del piano 2025-2029 del gruppo. “Nel 2025 le Fs compiranno 120 anni e questo fa ben comprendere la forza di questa azienda, la sua storia che ha accompagnato l’evoluzione industriale ed economica del paese, ma come tutte le aziende che hanno una grande storia anche le infrastrutture finiscono per avere una età media che magari è superiore a quella che si vorrebbe avere per essere pienamente funzionali”, ha specificato l’a.d. Quindi “da un lato c’è la necessità di mettere sempre in maggiore sicurezza e di rinnovare le reti esistenti, e questo cuba almeno la metà degli investimenti, poi dall’altro c’è l’esigenza di sviluppare”, ha sottolineato. Scorporare la rete Av porta “vantaggi” sul fronte della pianificazione, alleggerisce poi le casse dello Stato e dà una certa libertà ad Fs sugli investimenti. Così l’amministratore delegato del gruppo Fs, Stefano Donnarumma, ad ‘ANSA Incontra’, sottolineando che serve “garantire la realizzazione” di queste opere, ma lo sviluppo delle infrastrutture “per essere efficace deve essere pianificabile, e uno dei limiti dell’investimento di natura totalmente pubblico è che la finanziaria si fa di anno in anno ed in funzione delle diverse esigenze, quindi la coperta è corta”.

Redazione

 

 

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