Dopo quasi due anni di acceso negoziato, i ministri delle Finanze dell’Unione europea hanno trovato oggi, martedì 5 novembre, un accordo politico su una attesa riforma che dovrebbe permettere una modernizzazione dell’applicazione dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) in Europa. Il provvedimento, che tra le altre cose digitalizza le fatture intra-europee, dovrà ora essere oggetto di consultazione con il Parlamento europeo. (Sole 24 Ore)
«L’intesa semplifica la vita dei contribuenti, contrasta le frodi e promuove la concorrenza leale», ha commentato il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni. «Gli Stati membri dell’Unione europea perdono circa 60 miliardi di euro di IVA ogni anno: la fatturazione elettronica unificata è un passo fondamentale per ridurre questo fenomeno. Una registrazione IVA unica alleggerirà gli oneri amministrativi per le imprese europee, aiutando le PMI a espandersi a livello transfrontaliero».
In buona sostanza, il provvedimento imporrà prima di tutto la fatturazione elettronica in tempo reale. In secondo luogo, gli operatori di piattaforme digitali nei settori del trasporto passeggeri e dell’affitto di alloggi a breve termine diventeranno responsabili della riscossione e della trasmissione dell’IVA alle autorità fiscali, qualora il fornitore sottostante non applichi l’imposta. Infine, l’iniziativa ridurrà ulteriormente la necessità di molteplici registrazioni IVA in diversi Stati membri.
I ministri delle Finanze dell’Unione europea dovrebbero adottare la riforma dopo avere consultato il Parlamento europeo (in campo fiscale Strasburgo non ha poteri di co-decisione). La proposta era stata presentata da Bruxelles nel 2022 (si veda Il Sole/24 Ore del 6 dicembre 2022). Le difficoltà nel trovare una intesa sono dipese dalla posizione dell’Estonia sulla possibilità per la piattaforma di raccogliere l’IVA. Pur di trovare un accordo è stato deciso un lungo periodo di transizione che scadrà nel 2030.