Stop alle detrazioni per moglie e figlio a carico, se questi risiedono all’estero, per i lavoratori extra Ue. È quanto prevede un comma dell’articolo 2 della manovra messo in evidenza da ‘Ansa’.
La lettera b) del comma 10 della legge di bilancio prevede, infatti, che le detrazioni previse per i familiari a carico dal Testo unico delle imposte sul reddito “non spettano ai contribuenti che non sono cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea o di uno Stato aderente all’accordo sullo Spazio economico europeo in relazione ai familiari residenti all’estero”.
La relazione tecnica stima un gettito per la misura di 102,6 milioni di euro nel 2025, 136 nel 2026 e 126,4 dal 2027. La stima degli effetti finanziari della norma – si spiega nella relazione – è stata effettuata, mediante l’utilizzo del modello di microsimulazione Irpef, in base alle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche presentate nel 2023.
Non essendo la cittadinanza del contribuente indicata in dichiarazione, ai fini della stima, è stato preso in considerazione lo Stato di nascita. Escludendo gli effetti già contenuti nella disposizione che limita la detrazione per figli a carico ai figli di età inferiore ai 30 anni, e riducendo prudenzialmente del 50% gli importi ottenuti per tener conto dell’assenza di informazioni sulla cittadinanza, si stima, a regime, un recupero di gettito annuo di competenza di circa +114,0 milioni di euro per l’Irpef e, rispettivamente, di circa +8,9 e +3,5 milioni di euro per addizionale regionale e addizionale comunale.