FINANZA

Banche deboli, Bce verso richiesta più prudenza in distribuzione cedole

A indebolire il comparto la notizia secondo cui, come riportava il Sole 24 Ore di sabato, la Banca centrale europea, nell’ambito del processo Supervisory Review and Evaluation Process (Srep), intende chiedere alle banche piu’ moderazione nelle distribuzioni di dividendi e nei buyback.

Secondo il quotidiano, l’obiettivo e’ indurre gli istituti a sfruttare lo scenario attuale di alta redditivita’ per prepararsi agli investimenti in tecnologia, sicurezza informatica e innovazione digitale e per migliorare l’efficienza dei costi. In ogni caso, la Bce per il Sole 24 Ore vuole valutare la politica di distribuzione di ogni banca caso per caso. In questo modo mira a scomporre i diversi driver della redditivita’ e analizzare la sostenibilita’ a lungo termine dei modelli aziendali per verificare la piena coerenza tra le promesse al mercato e gli spazi di manovra sul capitale.

Cosi’ a Piazza Affari viaggiano in coda al listino Pop di Sondrio (-0,9%), Banco Bpm (-0,72%), Bper (-0,58%) e Intesa Sanpaolo (-0,45%). Nel resto del Vecchio Continente, arretrano a Madrid Bankinter (-1,05%), Caixabank (-1,62%) e Bbva (-0,8%). Soffrono Bnp Paribas (-0,17%) a Parigi, Ubs (-0,35%) a Zurigo, Hsbc (-0,4%) a Londra.

Per quanto riguarda le banche italiane tuttavia, secondo gli analisti di Intermonte, la notizia potrebbe impattare ‘solo marginalmente’ gli istituti nostrani, caratterizzati per essere ‘ben patrimonializzati’ (CET1 ratio medio di settore maggiore del 15%). Inoltre, ricorda la casa d’investimento, solo alcuni di essi si avvicinano al 100% di payout, ‘distribuendo comunque solamente tramite gli utili generati e non andando a scalfire riserve’. Sempre a Piazza Affari, e’ debole anche Unicredit (-0,51%) che merita una menzione a parte, spinta al ribasso dalle nuove indiscrezioni di stampa secondo cui il governo tedesco si starebbe muovendo per ostacolare il deal con CommerzBank (-0,75% a Francoforte mentre il Dax e’ in calo dello 0,1%). Secondo la stampa tedesca, l’esecutivo Scholz sarebbe al lavoro su una legge simile a quella in vigore in Polonia, che impedisce sia il delisting di una compagnia polacca da parte di stranieri, che la possibilita’ di possederne il 100%. A cio’ si aggiunge un’intervista a Lars Feld, in cui il consigliere tedesco ha riferito che ‘un’approvazione italiana della riforma del Mes potrebbe indirettamente agevolare Unicredit’. La banca tedesca continua quindi, come nota Intermonte, a dirsi orientata ad una crescita stand-alone. Tuttavia, in un’intervista rilasciata venerdì, la ceo Bettina Orlopp si e’ detta ‘alla ricerca di opportunità di crescita inorganica’. Gli analisti continuano a ritenere che il deal sarebbe ‘accreative’, e che porterebbe a ‘importanti sinergie di costo tra le due banche’, cosa che ‘evidentemente il governo vuole evitare per preservare al meglio gli oltre 40mila dipendenti di Commerz’. Inoltre, ‘il fatto di dirsi alla ricerca di opportunita’ di M&A potrebbe essere legato alla volonta’ di far aumentare ulteriormente il prezzo dell’azione’, secondo gli esperti.

Redazione

 

 

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