Seduta positiva per Wall Street, dopo che un rapporto sul lavoro statunitense ha mostrato un aumento delle buste paga superiore alle previsioni e una diminuzione inattesa del tasso di disoccupazione, attutendo le preoccupazioni di un rapido raffreddamento dell’economia. Secondo i dati del Bureau of Labor Statistics, pubblicati prima della campanella, le buste paga non agricole sono aumentate di 254.000 a settembre, dopo un aumento rivisto al rialzo di 159.00 nel mese precedente; il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1% dal 4,2%. (Borsa Italiana)
“I dati sull’occupazione negli Stati Uniti si sono rivelati incredibilmente forti su tutti i fronti possibili: creazione di posti di lavoro, disoccupazione, salari e ore lavorate – ha commentato James Knightley, Chief International Economist, US, di ING – Ciononostante, permane la cautela a causa della mancanza di dati di supporto. Sebbene il contesto inflazionistico consenta alla Fed di iniziare a riportare la politica monetaria verso la neutralità, riteniamo che ciò avverrà con incrementi di 25 punti base e non dei 50 pb visti a settembre”.
Resta alta l’attenzione sulle tensioni in Medio Oriente, che hanno portato a un rally del prezzo del petrolio negli scorsi giorni sul rischio di gravi interruzioni dell’offerta globale di greggio. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha affermato ieri che gli Stati Uniti stavano discutendo di attacchi alle strutture petrolifere dell’Iran, quando gli è stato chiesto se avrebbe sostenuto gli attacchi di Israele in rappresaglia per l’attacco missilistico di Teheran contro Israele.
Nel frattempo, i porti della costa orientale e della costa del Golfo degli Stati Uniti hanno iniziato a riaprire ieri sera dopo che i lavoratori portuali e gli operatori portuali hanno raggiunto un accordo salariale per risolvere un maxi sciopero.
Crolla Spirit Airlines, dopo che il Wall Street Journal ha riportato la notizia che il vettore low-cost era in trattativa con i suoi obbligazionisti per una potenziale dichiarazione di fallimento, e scende Rivian, che ha tagliato le sue previsioni di produzione per l’intero anno e ha consegnato meno veicoli del previsto nel terzo trimestre, poiché alle prese con una carenza di componenti.