Nel secondo trimestre di quest’anno, l’export delle aziende bolognesi ha toccato quota 5,4 miliardi. Rispetto allo stesso periodo del 2023 si registra una crescita dello 0,9%, più alta della media regionale (+0,2%) e nazionale.
È quanto emerge dai dati della Camera di commercio di Bologna.
Rallentano le importazioni, che perdono nei tre mesi il 4,8%, segnale rilevante considerando che la manifattura bolognese opera sulla trasformazione di materie prime e semilavorati. In calo anche gli acquisti dall’estero emiliano-romagnoli, -6,9%, e nazionali, -4,6%.
Tornando alle vendite all’estero volano i mezzi di trasporto (+22,1%), mentre si registra un netto calo dei macchinari (-6,5%). Ripartono le vendite negli Stati Uniti (+7,1%), che restano il principale mercato estero della manifattura bolognese. (Ansa)
La Germania resta il principale mercato, ma perde il 3,9%, mentre tengono le vendite in Francia (+0,7%) e Regno Unito (+2,1%). Il mercato asiatico cresce dell’11%, grazie al boom delle vendite in Giappone, +52%, dovute quasi esclusivamente alle vendite del tabacco, e al +70% delle vendite di macchinari e mezzi di trasporto negli Emirati Arabi Uniti.
I primi sei mesi dell’anno si chiudono così con un -3,3% per le vendite all’estero, dovuto esclusivamente al rallentamento di inizio anno; in valori assoluti si tratta di oltre 10,3 miliardi.