Internazionale

Export agroalimentare: i distretti non rallentano le vendite all’estero

L’export continua a essere il baluardo del cibo Made in Italy. Una conferma arriva dalla lettura del Monitor dei distretti agroalimentari italiani di Intesa Sanpaolo relativo al primo trimestre del 2024, secondo cui, dopo aver archiviato il 2023 con un progresso sui mercati esteri del 4,5% annuo, questi accelerano sullo stesso trend, realizzando quasi 7,1 miliardi di euro di esportazioni nei primi tre mesi dell’anno: 441 milioni in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+6,6% tendenziale a prezzi correnti). Una dinamica che «ricalca quella del totale dell’export agroalimentare italiano (+6,7%), e va in controtendenza rispetto agli altri distretti manifatturieri, che invece arretrano leggermente (-2,7%)», notano gli analisti di Intesa Sanpaolo. (Sole 24 Ore)

«La filiera che contribuisce maggiormente alla crescita delle esportazioni dei distretti agroalimentari italiani è quella dell’olio con un +65%, con aumenti a doppia cifra per tutti e tre i distretti che la compongono: +71,7% per l’Olio toscano, +44,2% per l’Olio umbro e +55,4% per il comparto oleario del distretto dell’Olio e pasta del barese». Le stime produttive elaborate da Ismea indicano una ripresa del 20% per la campagna 2023-24 (dopo il crollo del 37% nell’annata 2022-23). Continua anche la spinta sui prezzi, dopo i forti rialzi del 2023 determinati dalla scarsa disponibilità mondiale.

Più nel dettaglio dei singoli distretti, la filiera dei dieci distretti del vino monitorati ottiene il 2,4% in più per oltre 1,5 miliardi di export dopo il lieve calo del 2023 (-0,7% rispetto al 2022). «Spicca positivamente il distretto dei Vini del Veronese, con una crescita a due cifre (+11,6%) e quello dei Colli fiorentini e senesi (+7,4%). Si assesta sugli stessi valori del primo trimestre del 2023 il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene (+0,4%). In lieve contrazione invece il distretto più importante in termini di valori esportati, quello dei Vini di Langhe, Roero e Monferrato (-2%)», si legge nel report.

Segue sullo stesso sentiero di crescita dello scorso anno la filiera della pasta e dolci: +4,4% nel primo trimestre del 2024, dopo il +4,8% del 2023. Da Intesa segnalano «la dinamica molto positiva del primo distretto per valori esportati, quello dei Dolci di Alba e Cuneo, che realizza quasi 75 milioni di euro di esportazioni in più rispetto al primo trimestre del 2023 (+18,9%)».

L’ortofrutta romagnola chiude quasi invariato il primo trimestre (-0,2%), nonostante il clima avverso che ha caratterizzato gran parte dell’anno (siccità,gelate tardive e alluvioni) e che ha compromesso molte produzioni del territorio.
Forte balzo in avanti per le Mele dell’Alto Adige (+16,9%). In arretramento invece la Nocciola e frutta piemontese (-17,8%).

Redazione

 

 

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