FINANZA

Mostra del Cinema di Venezia: incrementa il Pil e fa girare l’economia

Sotto la polvere di stelle delle star internazionali – da Lady Gaga ad Angelina Jolie e Brad Pitt, a Nicole Kidman, Antonio Banderas e George Clooney –, è partita fino al 7 settembre, l’81esima edizione della Mostra del cinema di Venezia. 21 film in concorso, tra cui 5 italiani, 83 in tutto nelle varie sezioni sotto il segno della “prima volta” di Pietrangelo Buttafuoco da presidente della Biennale. Uno scrittore che sa bene che il cinema si alimenta spesso di letteratura. (Sole 24 Ore)

«Proprio questo mio essere radicato alla parola, alla scrittura mi porta a un senso di responsabilità nei confronti di tutte le discipline contemplate dalla Biennale: arte, architettura, teatro, danza, musica, cinema, senza dimenticare l’archivio, che è l’ossatura quotidiana del lavoro della Biennale. La Mostra del cinema è il prossimo appuntamento, ma è anche l’approdo di una costruzione dove tutte queste discipline dialogano tra loro. La Mostra del cinema è unica nel panorama mondiale, con uno standing altissimo, proprio perché la Biennale garantisce il dialogo con le altre arti. E il cinema è un fatto d’arte ed è un prodotto industriale».

In effetti la Mostra del cinema di Venezia parla anche attraverso i numeri: il budget della rassegna si aggira attorno ai 23 milioni di euro, in termini di costi, che comprendono il costo pro quota generale della struttura organizzativa della Biennale. Sono invece 16 milioni di euro i costi diretti della Mostra. Il contributo pubblico più importante è quello del Ministero della Cultura (13,5 milioni di euro nel 2022 e 2023), mentre il Comune di Venezia concede la disponibilità gratuita dei locali del Lido. I posti in sala complessivamente sono 6.350. Mentre da quest’anno è attivo un nuovo spazio, il Match Point Arena, allestito al Tennis Club Venezia al Lido, dove si svolgeranno le masterclass con, tra gli altri, Pupi Avati, Richard Gere, e i Leoni alla carriera Sigourney Weaver e Peter Weir.

Alla conferenza stampa di presentazione della Mostra Buttafuoco ha citato due artisti siciliani suoi conterranei: Leonardo Sciascia e Manlio Sgalambro. «Non si tratta di una questione etnica», risponde ridendo. «Ho citato Sgalambro per riferirmi al grande lavoro del direttore artistico Alberto Barbera, che ha creato grandi “vascelli vagabondi”, che alimentano lo scenario fantastico di Venezia».Barbera, il cui mandato sarebbe scaduto dopo questa edizione, è stato recentemente rinnovato da Buttafuoco e dal nuovo consiglio di amministrazione, insediatosi all’inizio del 2024 per il biennio 2025 e 2026. Sicuramente a favore della riconferma l’indubbia capacità di Barbera di tessere rapporti con Hollywood, facendo diventare il Lido il trampolino di lancio di molti degli Oscar degli ultimi anni. Il Leone d’oro 2023, Povere creature! di Yorgos Lanthimos, ha vinto, ad esempio, quattro statuette di grande peso.

Tra i meriti della gestione Barbera anche i numeri dello sbigliettamento della Mostra in ascesa. Gli ingressi complessivi nelle sale nel 2023 sono stati 230mila (+17% sul 2022), i biglietti venduti al pubblico 85mila circa (erano 75mila nel 2022, +14%%), gli accrediti ritirati 13.023 (erano 11.967 nel 2022, +9%), di cui 3mila giornalisti.

Redazione

 

 

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