Attualità e politica

Ai Giochi paralimpici sono sempre più donne: sono 70 su 141 azzurri

Parigi 2024 è iniziata a Tokyo e ci porterà chissà dove. Fra le immagini iconiche della Paralimpiade giapponese del 2021 c’è quella di tre atlete italiane felici, che sotto un diluvio infinito hanno conquistato il mondo. Sono i 100 metri, categoria T63 (quella di chi ha subito l’amputazione monolaterale transfemorale), e Sabatini, Caironi e Contrafatto portano a casa oro, argento e bronzo: una tripletta storica. Le Charlie’s Angels si affacciano sulla pista dello Stade de France con tempi da primato, sognano un’altra tripletta e Ambra Sabatini, che detiene il record del mondo (13”98), sarà anche portabandiera con Luca Mazzone nella cerimonia che mercoledì 28 aprirà i Giochi. (Sole 24 Ore)

Le tre velociste fanno parte di uno squadrone al femminile: dei 141 atleti della spedizione italiana ai Giochi paralimpici di Parigi, 70 sono donne, garantendo una perfetta simmetria fra i generi. Già tre anni fa, la componente femminile era stata importante (63 donne contro 52 uomini), grazie alla presenza delle 12 pallavoliste del sitting volley: la Nazionale sarà in gara anche in questa edizione all’Arena Paris Nord, arrivando da campione d’Europa. Questo a conferma di un movimento, quello paralimpico italiano, che nel suo complesso si è mosso, ha offerto opportunità e ha visto crescere atleti di caratura internazionale. Ci sono le nuotatrici, reduci con i compagni dalla vittoria nell’Europeo 2024 e del Mondiale 2023. Già a Tokyo Carlotta Gilli, Giulia Ghiretti, Xenia Francesca Palazzo e Monica Boggioni avevano messo in fila atlete di tutto il mondo. E, sulle tribune della Defense Arena, ci sarà anche un tifoso speciale: Edoardo, sei mesi, il figlio di Stefano Raimondi e di Giulia Terzi, che in vasca proverà a bissare l’oro conquistato a Tokyo nei 100 stile libero S7.

Le azzurre sono presenti in molti altri sport: judo, equitazione, canoa, pesistica, scherma. Rosa Efomo De Marco, da Palermo, per la prima volta porta il badminton azzurro ai Giochi; Bebe Vio guida le fiorettiste a caccia dell’oro a squadre. La squadra femminile del tennistavolo cl. 1-3 prova a migliorare il bronzo di Tokyo, come farà Elisabetta Mijno nel tiro con l’arco ricurvo, squadra mista. Anche nel triathlon l’Italia conta sulle donne per andare a medaglia: Francesca Tarantello e la sua guida Silvia Visaggi si incontravano a metà strada fra Padova e Torino per allenarsi e migliorare il feeling in gara. Anna Barbaro da Reggio Calabria e Charlotte Bonin da Aosta si sono conosciute grazie a una telefonata del presidente federale della FiTri nel 2019: Charlotte, un passato da triathleta, stava pensando a cosa fare dopo l’Olimpiade Rio 2016 e Anna, diplomata in violino, laurea in ingegneria delle telecomunicazioni, era alla ricerca di nuove strade dopo aver perso la vista a causa di virus a 25 anni. Il loro incontro ha già dato all’Italia l’argento di Tokyo nel triathlon e a Parigi si rimettono in gioco, avendo dalla loro parte due nuove tifose: Francesca, 21 mesi, figlia di Anna, e Alizée, 17 mesi, figlia di Charlotte.

Vite che si rinnovano, carriere sportive che crescono, forgiate da anni di fatica e allenamento. Come capita a Francesca Porcellato, 53 anni, campionessa dell’handbike. Per lei Parigi è la dodicesima Paralimpiade.

Redazione

 

 

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