Internazionale

Dazi e rischi per il made in Italy: l’Ue difende gli agricoltori

Alta tensione fra Europa e Cina sul commercio. Dopo i dazi fino al 36,3% messi in cantiere dall’Ue per colpire le auto elettriche del gigante asiatico che secondo le accuse di Bruxelles falsano la concorrenza con i produttori del Vecchio continente, Pechino ha annunciato l’altro ieri l’apertura di una nuova indagine anti-dumping che mette nel mirino una ventina di schemi di sussidi concessi dalla Politica agricola comune (Pac) dell’Ue a vari prodotti lattiero-caseari europei. Tra questi ci sono formaggi freschi ed erborinati, cagliata, e lavorati di latte e panna che sono esportati in Cina da Paesi come l’Italia (Il Messaggero)

A pagare le conseguenze dell’ennesimo braccio di ferro sui dazi potrebbe essere dunque l’export in Cina di molti prodotti che rappresentano l’eccellenza del made in Italy: dal grana al pecorino romano, dalla fontina alla mozzarella di bufala, passando per il gorgonzola. L’export verso la Cina del comparto latte e derivati è in forte crescita da un valore che nel 2023 era poco superiore agli 80 milioni.

«La Commissione europea prende nota della decisione di Pechino di aprire un’indagine sui prodotti caseari europei», ha detto ieri un portavoce dell’esecutivo comunitario. «Siamo fiduciosi che questi sussidi siano in linea con le regole internazionali e seguiremo l’indagine con attenzione: la Commissione difenderà il settore agricolo europeo», ha aggiunto.

L’export di formaggi made in Italy in Cina nei primi cinque mesi del 2024 hanno fatto segnare un incremento del 35% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sottolinea Coldiretti, aggiungendo che se la Cina metterà nuovi dazi sui formaggi provenienti dall’Unione, «saremo sicuramente penalizzati».

Redazione

 

 

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