Economia

Lavoro povero in Piemonte con camerieri assunti full time su WhatsApp

L’impiego occasionale a chiamata (10 euro all’ora) che man mano che le ore aumentano diventa contratto fisso a 500 euro al mese per 6 giorni alla settimana su 7. Il posto nell’impresa di pulizie per 8 ore al giorno e 350 euro al mese (spese escluse). Oppure la prova gratuita di una settimana nell’organizzazione di eventi, ma dopo sette giorni (e soldi spesi per raggiungere il posto di lavoro) ecco che inizia la prova di un altro candidato, con il risultato che il datore di lavoro non paga mai nessuno. L’emergenza del lavoro sfruttato riguarda tutti i settori, dalla ristorazione alla logistica. Con poche eccezioni. È sufficiente entrare nei portali utilizzati da chi ricerca un impiego per rendersi conto della situazione, da Indeed a Gi Group. Un contesto complesso che diventa ancora più impietoso d’estate, quando inizia la caccia agli stagionali. L’industria del turismo si è messa in moto e nonostante gli appelli, l’abolizione del reddito di cittadinanza e le agevolazioni per le assunzioni dei giovani, i ritornelli sono sempre gli stessi: da una parte pullula il lavoro povero, dall’altra le imprese lamentano di non trovare personale qualificato. E se le paghe sono al limite dello sfruttamento, il contratto non consente di guardare oltre i due-tre mesi. (Corriere)

I dati più recenti, sia quelli degli osservatori statistici dell’Inps, sia quelli dell’osservatorio del Mercato del Lavoro della Regione, confermano il trend di crescita di un’occupazione povera: guardando il flusso delle assunzioni del 2023 il 79% risulta precario (a tempo determinato o in somministrazione) e lo stesso dato è osservabile nel primo trimestre del 2024 (78%). Non solo. Più di un terzo delle assunzioni a tempo determinato è anche part-time, mentre per quanto riguarda quelle in somministrazione si arriva al 50%.

«La crescita dell’occupazione in Piemonte è prevalentemente precaria, sia come forma contrattuale che per orario e salario — sottolinea Anna Poggio, segreteria Cgil Piemonte —. Non condivido i toni trionfalistici utilizzati nelle scorse settimane dall’assessore al Lavoro Elena Chiorino, nonché vicepresidente della Regione, in particolare con riferimento all’occupazione femminile, che continua a essere la più precaria e con la retribuzione più bassa. Riterrei utile un’analisi più critica sulle politiche attive del lavoro, soprattutto in base a risultati totalmente insufficienti». Tornando agli annunci presenti nei principali siti per cercare lavoro, invece, ciò che sorprende è che spesso anche quelli con le paghe più basse (500 euro per full time) scompaiono entro pochi giorni, in meno di una settimana. Evidentemente diversi residenti piemontesi, nonostante le condizioni impietose, accettano comunque di firmare il contratto, spinti con ogni probabilità da esigenze personali che mettono la persona con le spalle al muro.

Redazione

 

 

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