“Una delle parole chiave di Eni, a Ravenna più che mai, è sinergia col territorio”. Lo ha dichiarato Luca De Caro, Responsabile Distretto centro Settentrionale di Eni, in occasione della Festa della Cozza Selvaggia di Marina di Ravenna. (Adnkronos)
“La pesca della cozza selvaggia di Marina di Ravenna da parte dei pescatori del luogo, e le attività di conservazione e studio svolte dai ricercatori e volontari del Centro Sperimentale Tutela degli Habitat – CEstha, ne sono un esempio virtuoso. Entrambe le attività hanno a che vedere con le nostre piattaforme, ed in particolare alle loro parti sommerse. Queste strutture – sottolinea – diventano riparo per molte specie ittiche, tra cui appunto la cozza, anche a seguito dell’interdizione alla pesca nel loro intorno. Le cozze si sviluppano in condizioni ottimali per qualità delle acque ed accrescimento, facendo sì che diventino un prodotto culinario pregiato e ricercatissimo. Ma non solo, anche le tartarughe marine ritrovano in questo ambiente un’oasi che permette loro di recuperare le energie necessarie per affrontare le loro migrazioni. Un altro tassello che, insieme al riutilizzo delle piattaforme come hub di stoccaggio della CO2, ripropone il motivo della transizione energetica e della circolarità applicato alle piattaforme metanifere in Adriatico”, aggiunge.