Arriva sul mercato auto l’effetto incentivi e nel mese di giugno le immatricolazioni in Italia crescono del 15%. Dopo mesi di volumi di fatto allineati all’anno scorso e in taluni casi con una contrazione per l’effetto attesa, il mese scorso sono state registrate 160.046 autovetture, mentre il consuntivo gennaio-giugno (886.386 auto immatricolate) fa segnare un recupero del 5,3% sullo stesso periodo dell’anno scorso, sotto del 18,2% rispetto al 2019. (Sole 24 Ore)
«Il buon risultato di giugno è dovuto esclusivamente alle immatricolazioni di auto elettriche grazie ai generosi incentivi varati dal Governo e messi a disposizione del pubblico a partire dal 3 giugno» evidenzia Gian Primo Quagliano del Centro Studi Promotor. Il successo degli incentivi all’auto elettrica, andati esauriti in poche ore, «ha ribaltato la situazione rispetto al passato perché, a fronte dell’esaurimento in un solo giorno dei fondi per incentivi alle elettriche – fa notare Quagliano – a distanza di un mese è ancora disponibile il 23% dello stanziamento per le auto ibride e il 45% dello stanziamento per le auto tradizionali con emissioni da 61 a 135 grammi di CO2 al chilometro, per un totale di 247 milioni».
Tra i brand, da segnalare il recupero di Fiat che immatricola il 30% di autovetture in più rispetto allo stesso mese del 2023, performance che porta i volumi da inizio anno in aumento del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In calo invece le immatricolazioni di Volkswagen, di quasi il 3% nel mese, va male anche Peugeot, di quasi il 9%.
Fa bene Renault che cresce nel mese del 42%, mentre Tesla a giugno quasi triplica i volumi di immatricolazioni, a quota quasi 5mila unità, contribuendo ad un recupero dei volumi da inizio anno di quasi il 20% e facendo raddoppiare la quota di mercato al 3,12%. Tra i new comer, Dr perde il 10% nel mese e il 20% da inizio anno mentre continua la fase positiva di MG che recupera il 18% nel mese e quasi il 50 da inizio anno.
Dall’inchiesta congiunturale sul mercato dell’automobile condotta dal Centro Studi Promotor emerge che per il 53% dei concessionari il livello degli ordini resta basso, mentre per il 31% degli interpellati il mercato nei prossimi mesi è atteso in calo. Il mercato dell’auto in questa fase deve fare i conti con due esigenzec, dice Qiagliano: «La prima è sfruttare correttamente la leva degli incentivi, la seconda è adottare misure strutturali per il rilancio della domanda. Non è ulteriormente tollerabile che leimmatricolazioni si mantengano su livelli inferiori di 1/5 rispetto al 2019 con lac onseguenza di non assicurare la normale sostituzione del parco circolante che continua ad invecchiare».