Energia pulita batte combustibili sporchi 2 a 1: è questo il rapporto tra gli investimenti nelle fonti verdi, che nel 2024 raggiungeranno quota 2mila miliardi di dollari, e quelle fossili, secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (Iea). I mille miliardi di dollari – che finiranno in petrolio, gas e carbone – sono comunque troppi per contenere a livelli accettabili il cambiamento climatico, sottolinea lo studio della Iea. (Sole 24 Ore)
Nello stesso giorno della pubblicazione del rapporto World Energy Investment, il servizio climatico della Ue, Copernicus, ha sancito che maggio del 2024 è stato il 12° mese di seguito a battere i record di caldo: la temperatura media globale degli ultimi 12 mesi, dal giugno 2023 al maggio 2024, è stata la più alta mai registrata, 1,63° sopra la media pre-industriale 1850-1900, oltre il limite di 1,5° fissato dall’Accordo di Parigi.
Gli investimenti combinati in tecnologie pulite (energie rinnovabili, veicoli elettrici, nucleare, reti, stoccaggio della CO2, efficienza energetica, carburanti a basse emissioni) già nel 2023 hanno superato quelli in combustibili fossili. E questo nonostante le difficoltà create dall’inflazione e dagli alti tassi di interesse, che hanno frenato diversi progetti, in particolare nell’eolico.
Gli investimenti combinati in tecnologie pulite (energie rinnovabili, veicoli elettrici, nucleare, reti, stoccaggio della CO2, efficienza energetica, carburanti a basse emissioni) già nel 2023 hanno superato quelli in combustibili fossili. E questo nonostante le difficoltà create dall’inflazione e dagli alti tassi di interesse, che hanno frenato diversi progetti, in particolare nell’eolico.
«Abbiamo raggiunto un importante traguardo. Gli investimenti in energia pulita stanno stabilendo nuovi record», ha dichiarato il direttore della Iea, Fatih Birol. «L’aumento della spesa per l’energia pulita è sostenuto dalla continua riduzione dei costi e da questioni di sicurezza energetica», ha aggiunto Birol. «Nel 2023, ogni dollaro investito nell’eolico e nel fotovoltaico ha generato una quantità di energia 2,5 volte superiore rispetto a un dollaro speso per le stesse tecnologie un decennio prima», si legge nel rapporto.