La Cina ha lanciato un altro fondo statale da 344 miliardi di yuan, pari a circa 47,5 miliardi di dollari, noto anche come ‘Big Fund’: l’iniziativa – secondo il National Enterprise Credit Information Publicity System, ha lo scopo di rilanciare lo sviluppo dell’industria dei microchip, tra le primarie aree di scontro con gli Usa nell’aspra competizione della leadership tecnologica. Uno dei principali settori di investimento riguarderà le attrezzature per la produzione di chip, dato il blocco a guida americana coinvolge anche il colosso indiscusso del settore, il gruppo olandese Asml. La Cina sta scontando il blocco a guida Usa sulla vendita di microchip ad alto valore aggiunto e di macchinari per la loro produzione al fine di frenare l’avanzamento del Dragone soprattutto in campo militare. (Ansa)
La nuova mossa, secondo gli esperti, tradisce il passo di sviluppo forse non in linea con le attese della leadeship comunista che punta a briciare le tappe per l’autosufficienza del Paese dalla tecnologia straniera.
Il fondo, che ha l’ambizione di intensificare gli sforzi per raggiungere gli Stati Uniti e gli altri rivali su scala globale, conta sul fondamentale sostegno statale. Secondo la società di database Tianyancha, infatti, la terza fase del fondo di investimento nazionale a sostegno dell’industria dei circuiti integrati è stata istituita ufficialmente il 24 maggio, con il ministero delle Finanze che ne è il suo maggiore azionista con una quota del 17%.