Uscire dal carbone entro la metà del prossimo decennio. Alla fine della prima giornata di lavori del G7 Clima, energia e ambiente il ministro Gilberto Pichetto Fratin incontra la stampa ma si guarda bene dal confermare le voci che ormai si rincorrono da ore: “Sul carbone c’è un accordo tecnico, stiamo lavorando all’accordo politico. Da Presidente del G7 commenterò le decisioni prese solo quando saranno state scritte nel documento finale”. (Repubblica)
A svelare l’intesa sullo stop al carbone entro il 2035 era stato poche ore prima il ministro per l’Energia britannico, Andrew Bowie, in una pausa dei lavori in corso alla Reggia della Venaria Reale di Torino: “Si tratta di un accordo storico. Riuscire ad avere i Paesi del G7 intorno un tavolo che mandano un segnale al mondo sul fatto che le economie avanzate sono pronte ad abbandonare il carbone è incredibile”.
D’altra parte tutte le economie del G7, fatta eccezione per quella giapponese, hanno già da tempo intrapreso un percorso per affiancarsi dal più inquinante dei combustibili fossili. Lo stesso Pichetto Fratin ha confermato che, per l’Italia continentale, è questione di mesi, rimandando al 2027 lo stop al carbone in Sardegna. “Potremmo spegnere le centrali di Civitavecchia e Brindisi nel corso del 2024, certamente da qui a un anno”, ha detto il ministro.
“Eravamo già pronti lo scorso settembre, ma poi ho avuto un ripensamento, temendo che potesse succedere qualcosa a livello geopolitico. Di lì a poco c’è stato il 7 ottobre e la crisi nello Stretto di Hormuz”, ha concluso il ministro.