Un po’ alla volta si può svoltare sul green, scegliendo prodotti più verdi nella chimica degli ingredienti, eliminando le eccessive declinazioni proposte dalle sirene interessate del settore dell’igiene casalinga (un prodotto per pulire il pavimento, uno per le fughe, uno per gli angoli, per fare l’esempio di tre cose proposte per una stessa superficie), puntando a pochi essenziali ‘naturali’ (bicarbonato, aceto, acido citrico, percarbonato di sodio), scegliendo il metodo del refill ossia della ricarica dello stesso contenitore: sono alternative ecologiche per impattare meno sull’ambiente, per risparmiare, per stare alla larga dalle allergie indotte dalla chimica aggressiva. (Ansa)
Fino a qualche anno fa pulire la casa in questo modo, magari per le grandi pulizie di primavera come si usava in ogni casa al cambio di stagione, era una consapevolezza di pochi. Nella stra maggioranza delle famiglie, dagli anni del boom in poi, si è usato altro, di più chimico e di più invasivo per le nostre case fino ad arrivare all’eccesso di far scatenare con un bombardamento decennale una tale paura dei batteri per la quale bisognava igienizzare il bucato, la lavastoviglie, i pavimenti. Le conseguenze le vediamo tutti nelle allergie che si sono scatenate nelle persone e persino negli animali domestici proprio per la tossicità dei prodotti. Ma ora, lo attestano report su scala globale e anche sul mercato italiano, la svolta c’è, si può solo migliorare.
Secondo dati Statista, il mercato globale dei prodotti riutilizzabili e ricaricabili crescerà a un tasso annuo medio del 6,4% entro il 2030. Sempre secondo il report, su scala globale il mercato dei detergenti green aumenterà il proprio valore dell’11,28%, mentre il settore dei prodotti green per la cura della persona avranno una crescita che sfiorerà il 10%. Tendenza che si riflette anche sul mercato italiano dove secondo un’indagine realizzata da R5 Living a marzo 2024 il consumo dei prodotti green per la pulizia è cresciuto complessivamente dell’85% rispetto all’anno precedente. Di questo 85%, quasi la metà dei consumatori (47%) sostiene in un anno di aver eliminato del tutto l’utilizzo di prodotti non attenti all’ambiente mentre la restante parte (il 38% degli intervistati) ammette di aver aumentato il consumo di prodotti green ma di utilizzare talvolta prodotti classici per la pulizia. Il questionario “Indagine sulle abitudini di pulizia degli italiani”, realizzato dalla startup eco-friendly R5 Living per la detergenza per la casa e per la persona, ha coinvolto donne e uomini tra i 25 e i 55 anni residenti in tutte le regioni italiane.