Fincantieri, il rinomato complesso cantieristico attivo in vari settori della navalmeccanica ad alta tecnologia, sta intensificando il suo impegno nel campo subacqueo. Recentemente, è stato firmato un memorandum con Saipem, presso la sede dello Stato Maggiore della Marina militare, per valutare una collaborazione tra le due aziende nell’ambito dei veicoli subacquei e della loro integrazione con unità di superficie e subacquee. (Il Giornale)
In particolare, questo accordo prevede la partecipazione di Fincantieri e Saipem a progetti di sorveglianza e controllo di infrastrutture critiche subacquee, nonché attività di soccorso, utilizzando tecnologie specifiche complementari sviluppate da entrambe le aziende. La sinergia coinvolgerà le navi di superficie realizzate da Fincantieri e il programma di sviluppo dei droni “Hydrone” di Sonsub, un centro di Saipem specializzato in tecnologie e soluzioni subacquee.
Questo impegno nel settore subacqueo è cruciale sia per la transizione energetica che per la difesa in tempi di guerra ibrida. Ad esempio, in situazioni di tensione come quelle nello Yemen e nel Mar Rosso, è fondamentale proteggere infrastrutture vitali come gasdotti, oleodotti e cavi sottomarini. È interessante notare che solo il 3% dei fondali marini è attualmente mappato, rendendo questo mercato ancora inesplorato.
L’amministratore delegato di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, ha sottolineato che il Mediterraneo rappresenta un’opportunità enorme per l’Italia e per Fincantieri. Nonostante le sue dimensioni relativamente ridotte, il Mediterraneo è uno dei mari più congestionati al mondo per quanto riguarda la presenza di infrastrutture. Folgiero ha anche evidenziato che tagliare un cavo sottomarino può causare danni ben più significativi rispetto all’uso di missili. Questo settore subacqueo è previsto raggiungere un valore globale di circa 400 miliardi di dollari entro il 2030, aprendo nuove opportunità simili a quelle che lo spazio offriva 40 anni fa.
Inoltre, Fincantieri sta puntando sulla subacquea come parte del suo piano industriale, come dimostra anche l’acquisizione recente di Remazel, un gruppo di ingegneria specializzato in componenti per turbine a gas e soluzioni per grandi impianti eolici. Questo impegno strategico nel settore subacqueo contribuirà a creare una visione unitaria del sistema delle navi e a rafforzare la posizione di Fincantieri nel panorama globale