L’Istat ha certificato che nel 2023 si sono registrati 481.000 nuovi posti di lavoro in Italia. Questo rappresenta un aumento significativo nell’occupazione, soprattutto per i dipendenti a tempo indeterminato. Nel quarto trimestre, il tasso di disoccupazione è sceso al 7,4%, con una diminuzione dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,4% rispetto all’anno precedente. (Il Giornale)
Alcuni punti chiave riguardanti l’occupazione nel 2023:
Lavoro a tempo indeterminato: L’occupazione a tempo indeterminato ha registrato un aumento di 491.000 posti rispetto al 2022. Questo è dovuto sia al fatto che le persone rimangono al lavoro più a lungo (soprattutto le fasce di età più alte) sia al fatto che le aziende tendono a fidelizzare i lavoratori con contratti stabili quando il mercato del lavoro è più vivace.
Invecchiamento del mercato del lavoro: La fascia degli over 50 ha superato i 9,4 milioni di occupati, con un aumento di 418.000 unità rispetto al 2022. Questo rappresenta un raddoppio rispetto all’inizio delle serie storiche nel 2004.
Disoccupazione: Il numero di disoccupati è sceso al di sotto dei due milioni, con un totale di 1.947.000 disoccupati (-81.000 rispetto all’anno precedente).
Differenze regionali: Nel Mezzogiorno, il tasso di occupazione è aumentato più rapidamente rispetto al resto del Paese, ma l’area rimane lontana dal Nord, che ha raggiunto un tasso medio del 69,4%. Le differenze sono evidenti anche guardando all’occupazione femminile, con tassi che variano notevolmente tra diverse città italiane.
Occupazione femminile: Nel complesso, l’occupazione femminile ha raggiunto il record storico con il 52,5%, ma resta ancora lontana da quella maschile (70,4%) e dalla media dell’Unione Europea (64,9% nel 2022)4.
Questi dati sono stati accolti con soddisfazione dal Ministro del Lavoro, Marina Calderone, ma è importante continuare a lavorare per ridurre le diseguaglianze di genere e migliorare la qualità dell’occupazione in tutto il Paese.