Sulla parità di genere e sulle professioni STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) si gioca una partita cruciale, non solo a livello occupazionale, ma anche globalmente. Le donne dovrebbero guidare la rivoluzione dell’intelligenza artificiale e delle materie STEM. (Il Sole 24Ore)
Anne Boden, fondatrice della Starling Bank, sostiene che le giovani studentesse britanniche dovrebbero essere ispirate a intraprendere queste carriere per superare le sfide che lei stessa ha affrontato. Nonostante le difficoltà, le professioni STEM offrono opportunità di impiego e scelta tra diverse offerte lavorative. La crescita dei lavori STEM è prevista essere due volte più rapida rispetto alle carriere non STEM, con oltre 11 milioni di posizioni da coprire entro il 2030 a livello globale. Tuttavia, le donne non possono rimanere ai margini di questa rivoluzione. L’indipendenza economica e la diversità di genere sono fondamentali, soprattutto considerando l’ampia diffusione dell’intelligenza artificiale, che richiede una formazione priva di stereotipi. La direttrice del Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale alla Sapienza di Roma, Tiziana Catarci, sottolinea l’importanza di coinvolgere le donne in settori come il digitale, la cybersicurezza e l’intelligenza artificiale.
Negli Stati Uniti, la percentuale di donne lavoratrici nel settore tecnologico è aumentata dal 31% nel 2019 al 35% entro la fine del 2023. Tuttavia, c’è ancora molto da fare per colmare il divario di genere nelle materie STEM, sia in Italia che a livello globale. Le donne hanno un ruolo fondamentale nel plasmare il futuro attraverso la tecnologia e la scienza, e incoraggiarle a intraprendere carriere STEM è essenziale per una società più equa e progressista.