In Italia, negli enti locali, le donne laureate sono quasi il doppio rispetto ai colleghi uomini, con 102.675 donne laureate contro 50.831 uomini. Tuttavia, solo il 41% delle posizioni di maggiore prestigio e responsabilità è occupato da donne dirigenti. (ANSA)
Questo squilibrio sembra persistere nel tempo e non ha subito variazioni significative negli ultimi anni. Le regioni in controtendenza includono l’Abruzzo, la Calabria, la Campania e il Molise, dove la percentuale di dirigenti donna è superiore rispetto alla media nazionale. Ad esempio, in Calabria, le dipendenti degli enti locali rappresentano il 33% del totale, ma le dirigenti sono il 45%. In generale, le regioni con più dirigenti donna sono l’Abruzzo (48%), il Molise e la Valle d’Aosta (47%), l’Emilia Romagna (46%), la Calabria, la Campania e la Liguria (45%).
Tuttavia, in Sicilia e nel Veneto, i ruoli apicali sono appannaggio femminile solo nel 35% dei casi, nonostante più del 60% dei dipendenti sia donna in entrambe le regioni. Questo divario di genere richiede un’attenzione continua per promuovere l’uguaglianza e l’equità nelle posizioni di leadership.