L’ultima trattativa con ArcelorMittal è finita contro un muro. Così Invitalia ha chiesto al governo di ricorrere all’amministrazione straordinaria per Acciaierie d’Italia. L’arrivo del commissario è ora praticamente certo. (ANSA)
Servono ancora alcune verifiche tecniche e poi domani il governo lo annuncerà ai sindacati dei lavoratori dell’ex Ilva e ai rappresentanti dell’indotto, convocati nel tardo pomeriggio a Palazzo Chigi.
Il confronto è arrivato al capolinea nel fine settimana e che fosse arrivato il momento delle scelte era chiaro. “Invitalia – ha scritto il socio pubblico di Acciaierie – dopo aver esperito negli ultimi mesi e da ultimo in queste settimane, in costante dialogo con il Governo, ogni tentativo possibile di accordo con il socio privato, preso atto dell’indisponibilità di quest’ultimo a contribuire a garantire la continuità aziendale o a sciogliere la joint venture in modo equilibrato e conforme alle normative vigenti anche di fonte europea nell’ambito di una situazione di crisi non dipendente dalla volontà né da responsabilità gestionali della parte pubblica, ha inoltrato oggi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, un’istanza per le conseguenti valutazioni tecniche e amministrative per la procedura di amministrazione straordinaria per Acciaierie d’Italia”. Una richiesta decisa accompagnato da un duro j’accuse.
Anche il ministro Adolfo Urso ha ricordato chiaramente che “l’ investitore straniero che guida l’azienda, e che ha la maggioranza delle azioni, non intende mettere risorse nell’azienda”. E ne ha tratto la conclusione che “se non intende investire sull’impresa, credo che sia giusto che il Paese si riappropri di quello che è il frutto del lavoro, del sacrificio di intere generazioni”.
La palla ora passa al Governo che scoprirà le carte, di una partita che oramai appare scontata, con i sindacati. premono e non nascondono la preoccupazione. “Nell’incontro di domani con il governo – dice il Segretario generale Fim Cisl Roberto Benaglia – ci aspettiamo soluzioni definitive da varare e attuare già da martedì e non ulteriori analisi, rinvii o nuovi approfondimenti”.