I conti della compagnia aerea in attesa dell’ok a Lufthansa forniti dal presidente e dal dg Andrea Benassi: un miliardo di ricavi solo dai voli intercontinentali. Finanziamenti per gli aerei di proprietà. (Corriere)
Ita Airways «ha smesso di bruciare soldi», «ora può fare utili», dà lavoro a 4.667 persone, accende le linee di credito per comprarsi i primi aerei di proprietà, ma per potersi espandere «ha bisogno di far parte di un grande gruppo». Per questo è necessario il via libera dell’Antitrust Ue all’ingresso di Lufthansa nel vettore tricolore. È il presidente esecutivo di Ita, Antonino Turicchi, a tracciare un primo bilancio dell’azienda decollata il 15 ottobre 2021.
Durante un incontro con la stampa nel quartier generale a Fiumicino, Turicchi ha snocciolato i primi numeri del 2023 e qualche previsione sul 2024. L’anno scorso si è chiuso con 15 milioni di passeggeri, 2,4 miliardi di euro di ricavi, confermando le anticipazioni, che saliranno a 3,4 miliardi quest’anno. Soltanto i voli intercontinentali nel 2023 hanno portato nelle casse un miliardo, «facendo registrare al segmento un risultato operativo positivo», sottolinea il direttore generale Andrea Benassi. «In generale l’Ebitda è positivo per qualche decina di milioni di euro», aggiunge Turicchi, senza fornire il risultato finale «perché ci sono ancora delle voci da calcolare».
Il 2023 non si chiuderà in utile, «ma abbiamo raggiunto il break even operativo», rimarca il presidente di Ita, «e con una cassa che al 31 dicembre contava oltre 450 milioni», considerando anche i 250 milioni di ultima tranche di finanziamento del Mef. Questo, aggiunto «all’assenza di debiti pregressi», ha portato l’azienda a negoziare 90 milioni di euro di linee di credito per il piano industriale «da banche italiane», più 80 milioni per l’acquisto del primo jet di proprietà, un Airbus A330neo, per i collegamenti di lungo raggio. Ulteriore denaro agli istituti di credito sarà chiesto per comprare altri 7-8 velivoli: 5 Airbus A220 e 2-3 A330neo. «Il 2023 è il primo anno vero delle operazioni di Ita», commenta Turicchi. La flotta passerà da 83 a 96 velivoli a fine 2024. Le destinazioni saliranno a 56, compresi i voli per Chicago, Toronto, Riyadh, Accra, Kuwait City, Jeddah.
L’attesa della luce verde Ue lascia in sospeso anche il sistema delle alleanze. Ita in questo momento è in SkyTeam, Lufthansa è in Star Alliance. «Da aprile 2023 sia Delta Air Lines sia Air France hanno tolto i nostri codici di volo sulle rotte transatlantiche», dice Benassi. Il dg non fornisce numeri, ma secondo quanto apprende il Corriere da fonti si tratta di 100-120 milioni di euro di minori ricavi all’anno per il vettore tricolore. «In ogni caso l’uscita anticipata da SkyTeam è stabilita da un accordo che prevede il pagamento di una penale», prosegue il direttore generale.
Quanto alle cause dei lavoratori ex Alitalia che chiedono di essere assorbiti in Ita perché ritengono che ci sia la «continuità aziendale», 48 sentenze sono favorevoli all’aviolinea , 2 sfavorevoli, una parzialmente sfavorevole. Restano pendenti 16 cause in primo grado e 20 in appello.