Economia

Intelligenza artificiale, un piano triennale per l’Italia

È quasi un grido d’allarme, quello che arriva da Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa e cuore pulsante di Milano. Un allarme che ricorda quello lanciato non più di un paio di mesi fa da Emmanuel Macron a Parigi, durante un evento allo Station F: per non perdere il treno dell’intelligenza artificiale bisogna correre; e per correre, stavolta, è necessario che la burocrazia e il protezionismo normativo europeo non diventino ostacoli all’innovazione. (Il Sole 24Ore)

Il diktat tutto italiano arriva dall’evento organizzato dalla Fondazione Bruno Kessler, che ha messo allo stesso tavolo istituzioni e imprese per presentare il suo piano di mandato triennale incentrato sull’intelligenza artificiale. E il leit motiv della giornata, come detto, è stato: non rimanere indietro.

Concetto ampiamente condiviso anche dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, che intervenendo ha detto come «stare fermi e inerti, vuol dire tornare indietro. Una lezione ancora più vera per l’Italia la cui struttura industriale deve fronteggiare le sfide della bassa produttività e l’incremento del numero di imprese ad alto contenuto tecnologico». Il titolare del Mef ha spiegato senza girarci intorno che oggi, con l’intelligenza artificiale, la posta in gioco è «la competizione mondiale», e l’accelerazione di questa tecnologia «può aprire scenari sorprendenti». E queste innovazioni «hanno una rilevanza geopolitica che richiede anche un presidio pubblico, pronto ad adattarsi ai cambiamenti». Sul fronte degli investimenti, Giorgetti ha una sua visione: «Da ministro dell’Economia, il mio primo impegno è l’utilizzo oculato delle risorse. Aver difeso la solidità dei conti pubblici significa aver preservato lo spazio per sostenere investimenti e innovazioni».

Investimenti e innovazioni che saranno determinanti a partire da subito, come testimonia anche il piano di mandato presentato dalla Fondazione Kessler, che ha obiettivi abbastanza precisi da qui al 2027: una crescita del 50% degli accordi strategici con imprese nazionali e del 30% di brevetti e startup attraverso lo sviluppo di tecnologie innovative e AI.

Redazione

 

 

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