Risultati peggiori delle attese per Tesla nel terzo trimestre. Utile netto in calo del 44% a 1,85 miliardi di dollari. L’utile per azione è sceso a 53 centesimi da 95. I ricavi hanno raggiunto i 23,4 miliardi di dollari, contro attese per 24,06 miliardi di dollari. Il margine lordo ha rispettato le aspettative: 17,9% contro stime del 18,2% e soprattutto contro il 25,1% di dodici mesi prima. A pesare sono stati innanzitutto i forti tagli dei prezzi decisi dal ceo Elon Musk, basti pensare che i ricavi per unità sono scesi dell’11% rispetto a un anno fa. Questi dati arrivano meno di 24 ore dopo la trimestrale da record della rivale cinese Byd. (Sole 24 Ore)
Il titolo durante gli scambi intraday ha ceduto il 4,78% mentre nel trading after hours scivolava di poco meno del 2 per cento. Gli investitori hanno spinto al rialzo per mesi nonostante il netto calo dei margini, che comunque restano più alti della diretta concorrenza. I multipli restano stellari rispetto ai competitor: p/e vicino a 70 contro il 27 di Byd e il 5 di Mercedes-Benz.
Il titolo è più che raddoppiato da gennaio, da 100 a 235 dollari, aggiungendo più di 400 miliardi di dollari al valore di mercato. Perché? La scommessa degli investitori finora si è fondata sul fatto che Tesla sia una tech company. Più Nvidia che Volkswagen. Idea rafforzata dall’annuncio di Musk sugli sviluppi del supercomputer Dojo e sugli orizzonti della guida autonoma. Tesla punterebbe a diventare una società Saas, software as a service. Ovvero fornirebbe il suo software di guida intelligente anche alle altre case, dominando il mercato.
Al momento, però, la rapida erosione dei margini di Tesla alimenta dubbi sulla fattibilità di mantenere la crescita delle vendite, intraprendendo una guerra dei prezzi. Il mercato si aspetta un calo del margine lordo al 17-19%, dal 28% dello stesso periodo di un anno fa. I ricavi dovrebbero attestarsi a 24 miliardi di dollari e l’utile per azione a 0,74 dollari, lontano dall’1,34 previsto a fine 2022.
Il CEO ha sempre sostenuto che Tesla dovrà continuare ad abbassare i prezzi (e lo sta facendo) per la repentina salita dei tassi di interesse. Il recente calo del costo delle materie prime delle batterie, come il litio, potrebbe aiutare a compensare parte del calo della redditività, ma gli analisti sono scettici.