Comparti produttivi protagonisti nella seconda giornata del Made in Italy Summit organizzato da Il Sole 24 Ore e Financial Times, in collaborazione con SkyTG24. Food, moda, design, automotive e nautica: i settori tradizionalmente identificati con il made in Italy pesano per il 46% sulle esportazioni complessive della nostra industria. (Sole 24 Ore)
E nonostante le tante criticità di questa fase storica, hanno un potenziale di crescita enorme, attorno al 20%, se si chiudessero alcuni gap (culturali, infrastrutturali e dimensionali) con gli altri Paesi europei, come ha spiegato Alberto Antonietti, strategy lead Emea di Accenture. «Siamo tra i leader mondiali per export – dice –: secondi nella moda e nella nautica, terzi nel legno-arredo, quarti nella ceramica. E chi sta davanti a noi gioca in realtà una partita diversa, quella dei volumi, mentre noi ci distinguiamo sulla qualità, sul segmento alto del mercato». Per continuare a mantenere questo posizionamento – e possibilmente estenderlo ad altri settori del made in Italy come occhialeria e turismo – occorre però spingere sulle strategie di branding e sull’applicazione delle più moderne tecnologie. Ma serve soprattutto, aggiunge Antonietti, «avere più campioni nazionali, sul modello della Francia».
La Francia è stata chiamata in causa anche da Riccardo Garosci, Presidente AICE e Vice Presidente Confcommercio-Imprese per l’Italia, come esempio di comunicazione. «Sul prodotto non abbiamo nulla da imparare a nessuno – ha detto Garosci riferendosi in particolare al food – ma i francesi hanno elaborato strategie di comunicazione efficaci in tutto il mondo, su cui anche noi dovremmo investire». E ha lanciato la proposta di usare le ville italiane come simbolo nel mondo del vino italiano, sul modello dei castelli francesi.
Si è poi parlato di moda e lusso alla prova della sostenibilità, con Andrea Ruzzi, Fashion & Luxury Lead Europe Accenture; Silvio Campara, ceo di Golden Goose; Alessia Crivelli, Direttore Generale Crivelli; Giuseppe Santoni, Presidente e ceo di Santoni; Claudia Sequi, Presidente Assopellettieri.
All’automotive e alla nautica, tradizionali settori del Made in Italy sono stati dedicati i panel «La filiera dell’Automotive alla sfida del 2035» e «La Nautica tra record dell’export e aspettative di crescita a due cifre». Il primo ha visto partecipare Silvia Bodoardo, Full Professor Department of Applied Science and Technology (DISAT) Politecnico di Torino e Partner piano europeo Battery 2030+ e Roberto Vavassori, presidente Anfia.
Nel secondo sono intervenuti il ministro per la Protezione civile e per le politiche del mare, Nello Musumeci, Katia Balducci, Amministratore Delegato Mangusta Overmarine, socia Wista Italy, Nicola Porcari, Responsabile Servizio Structured Finance Bper Banca, Marina Stella, Direttore Generale Confindustria Nautica.
Infine, la seconda giornata si è chiusa con il panel «Turismo, il Piano Strategico di Sviluppo 2023-2027» al quale hanno partecipato Angelo di Gregorio, Professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese e Direttore CRIET all’Università di Milano-Bicocca, e Ines Pierucci, Assessore al Turismo e al Marketing Territoriale Comune di Bari.