Impianti rinnovabili e installazioni di nuove potenze di accumulo di grande taglia saranno necessari da qui al 2030 per centrare l’obiettivo europeo del 45% (42,5% la quota obbligatoria) di consumi rinnovabili. Secondo Elettricità Futura, associazione delle aziende italiane del mondo elettrico, non basterà infatti generare maggiore capacità da parchi eolici e fotovoltaici. Serve un sistema che trattenga questa energia per sua natura intermittente e la rilasci nella rete, sono infatti gli impianti di accumulo a bilanciare l’infrastruttura elettrica.
La riforma a livello europeo e nazionale dovrebbe anche facilitare la crescita dei sistemi di accumulo e un loro maggior contributo agli obiettivi di decarbonizzazione. Per superare gli ostacoli finanziari la legge prevede per l’Italia l’avvio di aste per approvvigionamento a lungo termine della capacità di accumulo ciò per garantire la sostenibilità economica dell’investimento.