Il 2023, spiega l’ufficio studi di confcommercio presentando la congiuntura di settembre è caratterizzato da fibrillazioni ereditate dalla fine del 2022, nel 2024 le variazioni trimestrali sarebbero intorno allo 0,3 barra 0,4 il profilo attuale ai limiti della recessione tecnica ma niente di drammatico sotto il profilo della sostanza. Confcommercio rivede a ribasso le stime sul Pil per l’anno in corso a 0,8% ( era +1,2 fino a pochi giorni fa ).
È il profilo attuale e ai limiti della recessione tecnica anche immaginando una piccola ripresa nella fine dell’anno si dovrebbe arrivare appunto allo 0,8%. Mariano Bella direttore dell’ufficio studi confcommercio ha dichiarato che nel 2024 una crescita normale intorno allo 0,3 -0,4% porterebbero a crescita dell’1% sotto il limite previsto.
L’economia italiana quest’anno è cresciuta più degli altri paesi europei, ma oggi preoccupa il suo rallentamento. Occupazione e produzione mostrano infatti segni di fragilità. Serve un’operazione di fiducia attraverso la tassazione dei degli aumenti contrattuali e delle tredicesime con la riduzione del cuneo fiscale. Carlo Sangalli presidente di confcommercio afferma che sarebbe una boccata di ossigeno in grado di rimettere in moto i consumi e la nostra economia.