L’economia globale migliora ma «non è ancora fuori dai guai», mentre l’Italia è attesa da un 2023 migliore di Francia e Germania. È quanto emerge dall’analisi del Fondo Monetario Internazionale che nel World Economic Outlook di luglio ha rivisto lievemente al rialzo le previsioni di aprile sulla crescita dell’economia a livello mondiale: +3 per cento quest’anno (era il 2,8 ad aprile), meglio di prima ma meno rispetto al +3,5 del 2022. Per l’Fmi, anche se i segnali restano incoraggianti, «è ancora troppo presto per festeggiare». A pesare sono le incognite inflazione e Cina. (Repubblica)
L’inflazione a livello globale dovrebbe passare dall’8,7 per cento dell’anno scorso al 6,8 del 2023, per scendere ancora il prossimo anno, assestandosi al 5,2. I prezzi al consumo restano, però, sopra i livelli pre-pandemia.
Per questo, afferma il Fondo, è necessario andare avanti con i rialzi dei tassi di interesse. La politica di bilancio può aiutare a dare maggiore credibilità alla strategia disinflazionistica «instradando il debito su una traiettoria di sostenibilità», senza però invocare una nuova austerity. Mentre l’economia tedesca dovrebbe registrare quest’anno un -0,3 e quella francese crescere dello 0,8, il Pil dell’Italia si dovrebbe attestare sul +1,1 per cento (+0,4 rispetto alle stime di primavera) e nel 2024sul +0,9 (+0,1). Nel 2023 la crescita dell’economia italiana dovrebbe superare la media dell’area Euro (+0,9, ma con la Spagna a +2,5) anche se lontana rispetto al 3,7 del 2022. A spingere il Pil italiano, e quello spagnolo, sono i servizi e il turismo. «Le stime al rialzo – ha commentato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni – confermano l’efficacia della politica economica del Governo e ci spronano ad andare avanti». «L’Italia – ha aggiunto – nel 2023 crescerà più di Germania e Francia e più della media dell’eurozona. Sono risultati che costituiscono la base per la prossima legge di Bilancio, alla quale stiamo già lavorando». Meloni ha promesso che il governo continuerà a «coltivare la linea dello sviluppo e della prudenza, dello slancio e della stabilità dei conti».
«Le imprese e le famiglie hanno dato una risposta straordinaria». Notizie non brillanti, invece, per gli Stati Uniti: +1,8 nel 2023, contro il 2,1 del 2022. Il prossimo anno il Pil americano crescerà dell’1 per cento.