Allungare la durata del mutuo, rinegoziarlo allargando dove possibile le maglie della legge, verificare se sia possibile sospendere le rate utilizzando il fondo pubblico di solidarietà per chi è in difficoltà. L’Abi, dopo gli annunci di disponibilità dei giorni scorsi in risposta alle sollecitazioni della politica e del governo, in una circolare alle banche associate indica le misure possibili per venire incontro alle famiglie che hanno firmato un mutuo variabile senza cap (un limite massimo predeterminato oltre il quale il tasso d’interesse non può mai salire) e che si sono viste aumentare fortemente le rate a causa della crescita dei tassi d’interesse della Bce. (Sole 24 Ore)
L’associazione presieduta da Antonio Patuelli, che in queste settimane ha avuto diversi contatti con il Mef, chiede così gli istituti di credito di prevenire eventuali problemi dei propri clienti trovando d’intesa con loro «soluzioni senza nuovi oneri». in caso di mancato pagamento infatti ci sarebbero effetti negativi sia per il cliente sia per la stessa banca che dovrebbe registrare a bilancio il credito deteriorato con maggiori oneri di capiale. Le banche che aderiranno all’iniziativa, che l’Abi auspica «ampia e tempestiva» dovranno darne comunicazione sui propri siti e nelle filiali.
Certo, avvisa l’Abi, bisognerà tenere conto «delle possibilità operative delle singole banche» ed essere compatibili «con i limiti imposti dalla regolamentazione europea e le condizioni anagrafiche dei soggetti beneficiari».
Dei paletti invalicabili ma all’interno dei quali appunto è possibile cercare una soluzione che sia realmente vantaggiosa per le famiglie che presentano spesso esigenze diverse fra loro. Soluzione peraltro che non sia meno conveniente della situazione attuale. Va ricordato peraltro come dopo i forti rialzi di questi mesi la Bce potrebbe prendersi una pausa nella crescita dei tassi (per poi ridurli in un futuro non troppo lontano) e che bisogna considerare tutto l’orizzonte temporale del prestito.
Nella cassetta degli attrezzi a disposizione delle banche ci sarà quindi l’allungamento del piano di ammortamento dei finanziamenti per l’acquisto della prima casa; l’ampliamento della platea dei beneficiari della rinegoziazione dei contratti di mutuo ipotecario da variabile a fisso, introdotta dalle legge di bilancio 2023 (ad esempio, ammettendo alla misura anche soggetti con reddito Isee o con mutui di importo più elevato rispetto a quanto previsto dalla legge che li fissa rispettivamente a 35mila euro e 200mila euro). Inoltre gli istituti dovranno informare i clienti della possibilità di ricorrere al Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa (cosiddetto Fondo Gasparrini), al fine di sospendere – in caso di perdita di lavoro o disoccupazione ad esempio – il pagamento delle rate del finanziamento.