Nuovi terreni da coltivare ed un aumento della produzione per far fronte ad nuova crisi del grano che potrebbe riaccendersi dopo il mancato accordo con la Russia. E’ la strategia proposta dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini in un’intervista al ‘Corriere della Sera’.
“Lo stop di Mosca alle esportazioni agricole ucraine può creare problemi. Tensioni sui prezzi, perché la speculazione è sempre pronta a colpire, ma soprattutto problemi sociali nei paesi poveri, che dipendono da quelle produzioni, e quindi politici”, afferma. “I mercati sono in attesa di capire gli sviluppi. È vero che quest’anno la produzione dei cereali nel mondo è stata molto buona, ma se vengono meno il mercato ucraino e quello russo è un problema serio”, aggiunge. I russi, spiega, “cercheranno di approfittare della situazione. La Ue deve adoperarsi con la diplomazia per ripristinare l’accordo, o facilitare altri canali di trasporto dei prodotti agricoli ucraini, come quello ferroviario”.
Prandini la vera soluzione è la sovranità. “Dobbiamo aumentare la produzione interna, finanziare la ricerca, sviluppare la capacità delle aree interne collinari e montane. Nel Pnrr c’erano 700 milioni per la filiera agroalimentare, sono arrivate domande per 4,5 miliardi. Abbiamo chiesto al governo di metterci altre risorse, ci stanno pensando”.