Intesa Sanpaolo rilancia la sfida a Unicredit nella tecnologia con il varo di Isybank, la nuova banca tutta digitale del gruppo sulla quale ha investito 650 milioni di euro. Anche perché secondo il ceo Carlo Messina, la leadership europea si mantiene «con la tecnologia, non acquisendo banche. Peraltro, l’altra miglior banca italiana, Ubi, l’abbiamo già comprata».
E che quando vogliamo, riusciamo meglio degli altri» rilancia Messina che poi dice: «Nella finanza, noi siamo la bandiera italiana all’estero. Le altre banche sono più piccole e chi ha dimensioni simili alle nostre non è italiano. Perché ha radici in Austria, Germania o Est Europa». Il manager non nomina mai Unicredit, ma sorride più volte guardando, dalle vetrate degli uffici di Isybank, in direzione della torre di piazza Gae Aulenti:
«Noi siamo il Pil di questo Paese. Abbiamo 500 miliardi di impieghi, siamo il secondo sottoscrittore del debito pubblico dopo la Bce e gestiamo il più grande progetto contro le diseguaglianze». Dopo lo scontro sul rinnovo del contratto dei bancari (su cui l’ad di Unicredit Andrea Orcel frena, mentre Messina accelera), la battaglia tra i colossi si arricchisce di una nuova puntata.
Isybank, però, non considera come rivale diretto BuddyBank – la banca mobile di Unicredit nata nel 2018 -, ma guarda ai big internazionali, da N26 a Revolut: «Da incumbent siamo diventati challenger – ammette Messina -, ma gli altri non hanno la nostra forza. E non hanno le nostre persone. L’intelligenza artificiale è utile, ma serve il genio umano per realizzare una nuova banca in 12 mesi»