“In Europa è pacifico che le posizioni politiche contro l’attuale narrazione green vinceranno. I divieti alleneranno i ceti popolari dalla transizione verde, che viene visualizzata con disagio per i suoi costi squilibrati rispetto ai Paesi in cui, invece, crescono investimenti, sussidi e posti di lavoro”. Francesco Rutelli ha appena pubblicato “Il Secolo Verde”, un libro che fa il punto sulla situazione, pieno di inediti. (Corriere della Sera)
“Dobbiamo fare in Europa un Trattato come quelli che abbiamo fatto sull’euro, su clima industria-lavoro. Dobbiamo creare le condizioni per attivare debito sovrano europeo e favorire investimenti credibili per le varie transizioni climatiche e per la rivoluzione energetica delle rinnovabili, agricola e tecnologica”.
Ancora Rutelli in una nota: “Le scelte dei cittadini sono molto dolorose e l’Europa perde gran parte delle filiere produttive. A parte l’automotive, si pensi all’acciaio, al cemento, alle grandi industrie fortemente inquinanti, che oggi in Europa stanno sparendo.
Dichiara infine Rutelli: “Fondamentale risulta l’implementazione del fotovoltaico e dell’eolico per garantire l’impiego di energia pulita e favorire così la degassificazione dell’atmosfera che ogni giorno ci circonda”.