Mentre l’Europa prova rendere le proprie industrie strategiche, meno dipendenti dal resto del mondo, le aziende cinesi stanno consolidando a suon di investimenti un ruolo di primo piano -per alcuni dominante- in una produzione chiave per la transizione energetica del Vecchio Continente: le batterie. (Repubblica)
Non esportandole dalla Cina, bensì producendole direttamente in Europa, vicino alle case automobilistiche che, a loro volta, le monteranno nelle loro auto con la spina.
Nel 2022 quella in nuovi stabilimenti, soprattutto in Ungheria e in Germania, è diventata in assoluto la prima voce degli investimenti cinesi diretti in Europa. Una crescita esponenziale che spicca, visto il crollo delle altre voci.
Come scrivono gli analisti, la produzione di batterie dovrebbe ulteriormente rafforzarsi e, entro il 2035, contribuirà a fermare i motori a combustione, cosi da rendere l’Europa più innovativa e più “green”.