Le vendite all’estero degli alimenti italiani sono salite a quota 60,7 miliardi di euro. A guidare la crescita sono vino, sughi, conserve di pomodoro, pasta e formaggi. (Corriere)
Negli ultimi dieci anni, il valore delle esportazioni agroalimentari è quasi raddoppiato (+81%), passando dai 33,5 miliardi del 2013 ai 60,7 del 2022, con un ritmo di crescita medio del 7% annuo, a fronte di un incremento del 5,4% dell’export tricolore complessivo.
I dati provengono da un’analisi prodotta e diffusa ieri da Ismea, la quale dimostra che la filiera italiana si è mostrata forte e resiliente, nonostante il periodo della crisi pandemica. Nel 2020, infatti, l’agroalimentare italiano è riuscito comunque a mettere a segno un incremento del 3,2%, in controtendenza rispetto al resto dell’economia del Paese che aveva subito un calo del 9,1%.
Il rapporto analizza un gruppo di venti prodotti che, con quasi 28 miliardi di euro, rappresenta il 53% del valore totale del nostro export.