La colpa del fatto che l’Italia non abbia ancora ricevuto da Bruxelles la terza rata di finanziamento del Pnrr, pari a 19 miliardi relativa agli obiettivi che dovevano essere realizzati entro dicembre scorso, non è di questo governo, ma dell’esecutivo Draghi. (Corriere)
In ogni caso il governo Meloni ritiene di aver risolto i problemi sollevati dalla Commissione Europea e ci si aspetta quindi che i 19 miliardi, nel giro di qualche settimana, vengano sbloccati. Ci sono poi altre criticità che riguardano i 27 obbiettivi che l’Italia si era prefissata entro giugno prossimo e qui il governo ha in corso un confronto con la Commissione per rimodulare i tre investimenti che riguardano: asili nido, idrogeno e trasporto strada.
Infine, l’attuale esecutivo vuole individuare fin d’ora gli investimenti che non potranno essere realizzati entro il termine ultimo del Pnrr, cioè giugno 2026, ed ottenere cosi da Bruxelles le modifiche necessarie. Questo è lo scenario delineato.