Contro la siccità che colpisce l’Italia, il governo schiera una cabina di regia fra i ministri e un commissario straordinario nazionale.
Sono le novità più importanti del Decreto legge sulla crisi idrica che è stato approvato dal Consiglio dei ministri. Altre novità sono la semplificazione delle procedure per gli interventi sulla rete, per l’utilizzo delle acque depurate in agricoltura e per i dissalatori.
L’obiettivo della cabina di regia e commissario per la crisi idrica è individuare gli interventi necessari e realizzarli al più presto, eliminando lungaggini ed ostacoli. Le due strutture avranno il potere di sostituire gli enti locali e i concessionari che non fanno le opere, e di attuarle al posto loro. (ANSA)
La cabina di regia è incardinata alla Presidenza del Consiglio e presieduta dal Presidente del Consiglio dei Ministri o, su sua delega, dal ministro delle Infrastrutture. E’ stato proprio Matteo Salvini a presentare il testo del Dl; la cabina comprende i ministri delle Infrastrutture, dell’Ambiente, del Pnrr, dell’Agricoltura, della Protezione civile, degli Affari regionali e dell’Economia, oltre al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli investimenti pubblici.
Il suo primo compito è procedere, entro 30 giorni, ad una ricognizione delle opere urgenti e di quelle da affidare al commissario straordinario. Il ministero di Salvini ha già fatto sapere che entro un mese ci sarà la prima riunione della cabina.
Il decreto prevede procedure accelerate e tempi brevi per gli interventi di miglioramento dell’efficienza delle infrastrutture idriche. Semplificazioni anche per il riutilizzo in agricoltura delle acque reflue depurate e per i dissalatori, inoltre, presso ciascuna delle Autorità di bacino distrettuali verrà istituito un Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici.