«Fincantieri deve farsi forte delle proprie radici e proiettarsi nel futuro, evolvendosi in direzione del digitale e del verde facendo leva sui nostri tre business: navi da crociera, navi militari e navi da lavoro. Tre linee di attività -spiega Pierroberto Folgiero- amministratore delegato di Fincantieri che devono lavorare insieme, alimentandosi a vicenda. Il fatto di essere bravi si deve vedere, oltre che dalla qualità delle navi che costruiamo, dallentità della posizione finanziaria netta e degli utili». Il 2022 segna 324 milioni di perdite, frutto di una serie di svalutazioni, come riportato dal Corriere.
L’altro segno di cambiamento sta nel settore eolico offshore che porta un aumento dei ricavi del 64%. Lo scorso anno si è chiuso con 88 navi in portafoglio, nuovi ordinativi a quota 5.3 miliardi e 19 navi consegnati.
Tra gli obbiettivi finali c’è la nave digitale e verde che si traduce nell’impegno di Fincantieri a soddisfare gli armatori che oggi, per quanto riguarda la regolamentazione delle emissioni, sono sottoposti a soglie normative sempre più stringenti. Alcune soluzioni sono già state introdotte sulle nostre navi e abbassano le emissioni del 30%, attraverso un sistema che genera grandi bolle d’aria e migliora la fluidodinamica della nave, riducendo l’attrito e i consumi.