Questi nomi complessi si riferiscono ai biocarburanti, che come spiega il Corriere, derivano dalla trasformazione di sostanze organiche di origine vegetale o animale. In particolare, gli E-fuel sono di origine sintetica.
Gli E-fuel sono composti da idrogeno a cui viene aggiunta dell’anidride carbonica, sono particolarmente adatti a motori a scoppio.
L’Unione Europea non ammette Bio-fuel in quanto li considera non ad impatto zero emissioni. Tuttavia, questi si potrebbero preferire agli E-fuel che hanno lo svantaggio di avere un tipo di produzione costosa e molto dispendiosa dal punto di vista idrico.
Il biocarburante maggiormente utilizzato in Italia, infine, è il biodiesel. I biocarburanti, sono prodotti fra gli altri da Eni, che si classifica come secondo produttore europeo, negli stabilimenti italiani di Gela e Marghera.