Il governo si schiera contro la proposta di direttiva avanzata dalla commissione europea sulle case green, che per l’Italia, paese notoriamente con un patrimonio architettonico molto antico, si tradurrebbe nella necessità di ristrutturare la maggior parte dei propri immobili ad uso residenziale e abitativo, che dovrebbero raggiungere le classi energetiche almeno E o D entro il 2033. Pensiamo che in Italia, secondo le stime di Enea, sono quasi il 75% gli immobili ad uso abitativo con una classe energetica inferiore.
Il Ministro agli Affari Europei, Raffaele Fitto, come riporta il Corriere della Sera, sottolinea come il caso italiano sia peculiare rispetto agli altri paesi, essendo un paese con un patrimonio artistico e architettonico di pregio ma estremamente datato. Compito del governo è difendere secondo il Ministro, la particolarità del nostro paese, conducendolo gradualmente verso obbiettivi di efficientamento energetico, che si dimostrino però, realistici e realizzabili in tempi congrui. La stessa linea è portata avanti dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, che ritiene che la direttiva sulle case green vada emendata in sede europea per adattarla ai singoli contesti nazionali.
Intanto, la direttiva sarà votata in commissione dal Parlamento europeo e giungerà probabilmente in aula per essere esaminata nel mese di marzo, tuttavia, il governo non ha intenzione di arretrare su questo punto.