In Italia, c’è una norma che blocca oltre 800 cantieri e che il Governo sta cercando di modificare. Il nome della legge è “valutazione preventiva del rischio archeologico” e obbliga chiunque volesse realizzare un impianto per le energie rinnovabili (come pannelli solari, pale eoliche), a chiedere questa autorizzazione, che come riporta il Corriere della Sera, prevede una verifica archeologica da parte del Ministero della Cultura. Questa verifica allunga notevolmente le tempistiche per la realizzazione dei cantieri.
Oggi, sono oltre 800 le procedure e i cantieri bloccati che attendono l’autorizzazione a procedere e questo rallenta il paese nel suo percorso verso la decarbonizzazione, che in linea con gli obbiettivi del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dovrebbe condurre il paese verso la produzione di energia pulita. La Premier Giorgia Meloni e il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin sostengono la necessità di revisione della norma al fine di raggiungere l’auspicata sostenibilità energetica del paese, in linea con gli obbiettivi europei.
Anche l’Anev, l’associazione delle imprese dell’eolico, aveva rivendicato la necessità di un processo legislativo e burocratico più semplice ed in linea con la necessità del paese di sbloccare i cantieri delle rinnovabili, ormai in stallo da troppo tempo.