Ieri a Roma sono passati Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, e Pascal Donohe presidente dell’Eurogruppo dei ministri finanziari. Questi incontri segnalano che, lavorando nel merito delle cose da fare, le figure di vertice di Bruxelles cercano di aiutare il nuovo governo a muoversi da una critica radicale del sistema a un ruolo più politico, riporta il Corriere della Sera.
Ieri Von der Leyen ha parlato a Palazzo Chigi con Giorgia Meloni sulle decisioni da prendere sul Pnrr. La premier stessa in campagna elettorale aveva sempre detto di volerlo rivedere e adesso se ne presenta l’occasione. Dopo il raggiungimento delle 55 riforme, la guerra e la crisi dell’energia hanno cambiato il quadro, c’è una possibile apertura a modifiche direzionate all’implementazione di misure e politiche volte ad accelerare l’autonomia energetica.
Dai prossimi giorni avranno inizio svariati incontri tra Raffaele Fitto, il ministro degli Affari europei con delega al Pnrr, e i vertici e i tecnici delle grandi imprese di Stato dell’energia, così da sondare quali siano i loro progetti e capire se vi sia la possibilità di integrarli nel Piano nazionale.
Questo mese finisce il «market test», è quindi necessaria la consultazione con i grandi intermediari di gas per capire se c’è interesse al raddoppio sui prossimi decenni. Inoltre, i nuovi prestiti europei a tassi agevolati, possono servire a innervare l’Italia di cavi per trasmettere l’energia solare da Sud a Nord. Tuttavia bisogna fare attenzione, perché quei nuovi fondi andrebbero dritti nel debito pubblico e dunque il govreno potrebbe essere costretto a rinunciare a qualche altra promessa.
Paschal Donohoe e Giancarlo Giorgetti, il ministro dell’Economia, ieri hanno discusso principalmente di sostenibilità del debito. Il presidente dell’Eurogruppo ha iniziato da Roma il suo giro delle capitali per sentire le posizioni di ciascuno sulle nuove ipotesi di regole di bilancio. Dall’incontro sono emerse possibilità concrete che possono aiutare l’Italia nel risanamento strutturale del deficit. Tuttavia rimane la necessità di trattare a fondo temi come l’automatismo delle multe all’Italia e la struttura degli aiuti di Stato all’industria che Bruxelles sta per autorizzare, ma che favoriranno soprattutto chi può permetterseli. Tutti questi sono i temi sui cui il governo si confronterà nei prossimi mesi.