Germania e Olanda sono i due Paesi contrari alla riforma del Patto di Stabilità che sarà presentato oggi a Bruxelles e che prevede negoziati singoli e flessibilità.
Per la Commissione Ue la riforma è un modo per superare le regole su debito e disavanzo, raramente rispettate negli ultimi decenni: il negoziato con i singoli Paesi potrebbe ottenere risultati più realistici.
La Germania rimane diffidente, soprattutto in merito alle trattative dirette e da Berlino chiedono che si tenga fede almeno al parametro del deficit strutturale (0,5%).
Anche i Paesi Bassi sono usciti allo scoperto: la ministra delle Finanze Kaag ha scritto al parlamento olandese a proposito della proposta di Gentiloni: “Devono esistere meccanismi che consentano alla Commissione e ai Paesi membri di intervenire in modo deciso se i Paesi violano le regole del patto”.
Infine, sui negoziati per l’Unione Bancaria, Germania e Olanda vogliono riprendere la vecchia proposta, di non considerare più neutrali i Titoli di Stato a bilancio delle banche.