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Clima, Cop27 in Egitto: l’allarme Onu e la revisione delle emissioni

Il Programma Onu per l’Ambiente ha lanciato l’allarme: entro la fine del secolo la temperatura media della Terra potrebbe salire tra i 2,4 e i 2,8 gradi. Un tema caldo, che verrà affrontato alla 27esima Conferenza delle parti (Cop27) sul clima che prenderà il via a Sharm el-Sheikh il 7 novembre.

Nella città egiziana arriveranno 35mila delegati in rappresentanza di 197 nazioni, oltre a scienziati, giornalisti e rappresentati di ong. Saranno presenti 100 capi di Stato e di governo, tra i quali Joe Biden, il britannico Sunak e Giorgia Meloni.

Le premesse, in questo anno particolare, non sono delle migliori, da un lato la guerra in Ucraina che ha innescato la crisi energetica e le tensioni tra Washington e Pechino su Taiwan che hanno visto interrotta la collaborazione climatica con gli Usa. Dall’altro l’emergenza diretta del clima: il Pakistan in ginocchio per le alluvioni, il Corno d’Africa sulla soglia di una carestia, l’emisfero Nord nella morsa di un caldo anomalo.

Inoltre, secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale le temperature in Europa sono aumentate di oltre il doppio della media globale negli ultimi 30 anni

Nel 2021 alla Cop26 di Glasgow, le nazioni si erano impegnate ad “aggiornare” e “rivedere” gli impegni di riduzione delle emissioni per mantenere l’obiettivo del riscaldamento di 1,5 gradi entro il 2100.

Usa e Ue hanno rivisto i loro target di tagli alle emissioni di CO2. L’Europa, per esempio, è salita al 55% di tagli entro il 2030. Ma l’aggravarsi della situazione climatica fa dire agli scienziati che per essere in linea con gli 1,5 gradi di Parigi, l’Europa dovrebbe ridurre del 65% le proprie emissioni nei prossimi otto anni.

Redazione

 

 

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